domenica, settembre 18, 2005

Kenyem Bulan

Come Pablo vado
di esilio in esilio.
Come Rama vago
nella foresta aspettando e cercando
Sita,
la principessa, la mia principessa.
Siamo stati cacciati dal nostro regno, la nostra patria.
Ma niente potranno i demoni,
la Natura e i suoi figli si rincontrano e fanno rincontrare...
Rama e Sita tornano uniti nella danza!

La mia Patria e' fatta di selve fluenti, rigogliose,
di cespugli di more che, all'improvviso, rivelano
pozze di mare tra gli scogli.
Il verde smeraldo brilla e il sole si sacrifica:
quando decide di illuminarle e' gia pronto ad eclissarsi...
il sole abdica per incoronare il verde smeraldo!
La selva avvolge tutto
arriva fino alle pendici di due vulcani pieni di fuoco,
un fuoco a due fiamme, come direbbe Pablo.

La mia Patria si estende...
oltre i vulcani c'e' una valle fertile:
il centro, il futuro, la speranza del mio popolo e' questa terra.
La via piu maestosa per raggiungerla e' passando da Sud...
una barriera corallina protegge la laguna piu blu che esiste.
La laguna di Venere e' cosi splendente che acceca milioni di marinai,
si infrangeranno sulla barriera le loro navi!
Quando Eros fa alzare la marea solo al vascello del re e' concesso passare.
Il re sara' colui che ha negli occhi la stessa luce della laguna...diceva la leggenda.
Fu cosi che fui incoronato,
fu cosi che mi innamorai della bellezza della mia terra promessa,
fu allora che giurai a me stesso di servirla fino a che gli Dei lo vorranno.

Viaggiare, ora, il mio corpo inciso di segni...
gli affreschi che ornano le colonne del tempio del mio regno.
Ora sono lontano e soffro.
L' orizzonte e' la sbarra della mia prigione.
La sofferenza e' fango,
ma dal fango nascono i fiori...
un giorno finiro' di scontare la pena per la mia felicita'!
Ma l'amore che non ho dato, le parole che il tempo scaduto mi ha tolto di bocca
mi scavano rughe dentro;
queste rughe scavano il volto di mio padre e mia madre,
ma il loro volto redime il mio.
Come un fiore al sole sta facendo maturare i semi...
fino a quando arrivera' la Stagione:
un giorno la valle della mia Patria sara' pronta a riceverli!

Quando i frutti cresceranno di chi sara' il merito?

Sia benedetta la terra e chi l'ha resa fertile,
sia benedetto chi si sacrifica per cercare i semi migliori,
siano benedetti i frutti e chi li amera'.
Sia benedetta la Forza Superiore che ci muove,
come fiori al vento ci sparge...

...sia benedetto il nostro abbandonarci a questo Vento!







Eugenio Giulio, alias Julius, Sforza.

1 Comments:

Blogger daniele said...

Ne gira di fumo lì eh??

(eheh scherzo :P )

5:33 PM  

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