venerdì, settembre 28, 2007

La ricerca della felicità


Pensavo che mi sarei sentita diversa. Ricordo le luci, il frastuono, la sensazione d’irrealtà. Pensavo: “ma perché dev’essere così difficile?”. Ma non parlavo della laurea, delle montagne di pagine lasciate muffire in qualche angolo della mia testa, delle facce tese e ingiallite dei professori stanchi. Parlavo di me, di come mi sentivo in quel momento, di come c’ero arrivata. Dal primo giorno in cui ero entrata in un’aula – tra l’altro non di medicina- mi ero vista proiettata in una dimensione lontana e scintillante. Ma non era così. Avevo solo scelto una strada e quello era un casello da oltrepassare, uno dei tanti. Mi sono chiesta più volte se fosse davvero la scelta giusta: aiutare gli altri, anche quando sono dalla parte del torto, anche quando senti di stare peggio di loro. Non c’è giorno in cui io mi guardi allo specchio e non pensi che potrei essere dall’altra parte. Ed è dura dire a qualcuno che la vita è bella quando persone a cui hai dato tanto ti deludono, quando lavori con gente di merda o quando capisci che tutto è solo un gioco e tu non puoi decidere nulla o quasi. Tuttavia la vita non è solo questo e, se magari apri meglio gli occhi, vedi anche persone che si sono fatte in quattro per te e che di bene te ne vogliono davvero tanto. Non credo che esistano giudizi immutabili, né sulle cose né sulle persone e, per quanto ci sforziamo di organizzare la nostra vita, non possiamo essere certi praticamente di nulla. Per fortuna.
M

10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Giorgio, saresti l'unico che si potrebbe salvare in questa foto; se solo avessi maggiore coscienza di possedere un cervello, ed anche ben funzionante, avresti fatto o faresti delle scelte migliori, invece di ficcarti in queste situazioni torbide e tormentate. Comunque buona fortuna...

12:14 PM  
Blogger Unknown said...

pppppppesante

7:55 PM  
Blogger marika said...

La mia -seppur breve- esperienza in campo psichiatrico mi suggerisce che l`anonimato nei commenti denoti un certo grado di insicurezza, dovuto probabilmente a delle conflittualita' interiori non completamente risolte... la invito a consultare un mio collega per eventuali chiarimenti(probabilmente iutili).

11:14 AM  
Blogger Unknown said...

uuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhhhhhhh
tatatataaaaaaaaaaaaaaaaaa........

3:35 PM  
Blogger aleph said...

bambini non litigate

9:38 PM  
Anonymous Anonimo said...

Cara Marika, non mi sembra che la tua, forse troppo breve, esperienza in campo psichiatrico sia stata di alcun aiuto o conforto nel tuo caso...ciò nonostante avevi ragione perchè ero pervaso da una certa insicurezza e combattuto sul se fosse giusto risponderti, perchè in fondo non volevo offendere nessuno, ma solo strizzare l'occhio ad un amico disorientato; pazienza...stringitelo forte forte!

9:17 AM  
Blogger marika said...

Vorrei chiudere questa "querelle" aggiungendo solo un paio di cose. La mia voleva essere solo una riflessione malinconica su come a volte cambino le situazioni. Alcune di queste per me sono state molto difficili da affrontare e, caro anonimo, se fossi andato oltre ad una visione troppo parziale degli avvenimenti, probabilmente non parleresti così. La mia non era un'accusa nei confronti di nessuno(anche perchè certe cose preferisco dirle in faccia). Grazie del consiglio... me lo terrò stretto! Tante care cose.
PS: NON SONO PAZZA!NON SONO PAZZA!AAAAAAAAAAH!!!!!:D

1:22 PM  
Blogger Unknown said...

giginoochimpoko daiski!

10:18 PM  
Blogger juliusaxe said...

diordio ocihmpoko daiski

4:44 PM  
Blogger juliusaxe said...

diordino ti voglismo bene...morte agli anonimi a chi cova nell'oscurità...poi con queli fiori e con quell'aria un po così di ha visto Genova...come te se po volè male???
cmq: SKIADA RAUS FOREVER!

4:47 PM  

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