Capitolo secondo.[Titolo: la nascita dello Sfero Parmenideo]
"Only two things are infinite, the universe and human stupidity, and I'm not sure about the former."
Albert Einstein
Quanto è già stato narrato ai Fedeli Lettori non è privo di oscurità... Chi o cosa rappresenta The Orange Ball? Qual è il torbido passato che ha stabilito il legame tra la monocromatica entità e il suo enigmatico messia, The Monkey? E, soprattutto, come hanno potuto i Fedeli Lettori dormire per mesi con questi interrogativi?
Finalmente è giunto il momento di svelare il mistero [sottofondo musicale che suggerisce suspense, altrimenti non rappresentabile]. Per i poveri sventurati che avessero loro malgrado dimenticato le sempiterne vicende narrate finora, suggerisco di ripercorrere
The Very Bad Madness Of The Monkey (And The Orange Ball) - Capitolo Primo.Tutto ebbe inizio nella Notte dei Tempi.
Dall'imperturbabile mondo delle Idee, in un momento non meglio specificato (non esistendo il tempo, nel mondo delle Idee) qualcosa
fu. Si trattava dell'Idea Primordiale Della Sfera.
Appena giunta nel vile e concreto mondo materiale, la Sfera generò molte forme a lei consimili (ma mai perfette quanto la Sfera stessa, bisogna ammetterlo).
Ma la Sfera non avvertiva la minima soddisfazione; aveva bisogno di imporre la sua forma ad una creatura animata. Guarda caso, da quelle parti vagava senza la minima consapevolezza di sé una volgare scimmia (notare l'assenza di lettera maiuscola).
La Sfera se ne impossessò immediatamente. Nel più crudele dei modi.
Riemergendo dal corpo dell'ignaro animale, la Sfera generava due entità ormai inseparabili:
The Monkey and The Orange Ball!
La trasformazione donò immediatamente all'essere inerme stati di decomposizione mentale assoluta, da cui non sarebbe mai riemerso...
Da quel momento, la messianica entità - ormai nota con il nome di The Monkey - iniziò le sue interminabili peregrinazioni, alla continua ricerca di tranquilli pomeriggi da infestare, e banali vite scimmiesche da rischiarare con un ipnotico bagliore color arancio.